Vivere Insieme organizza un webinar formativo per volontari
L’impatto psicologico della pandemia in corso sta creando significative difficoltà a singoli, famiglie e organizzazioni nelle quali i volontari sono impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia nei vari setting del servizio sociale e sanitario.
Pertanto sono proprio i volontari impegnati nelle relazioni di aiuto quelli maggiormente esposti al rischio di infezioni, ad un sovraccarico emotivo, a fatica fisica ed in alcuni casi ad una precarietà organizzativa.
Tutti questi fattori rappresentano per i volontari una seria e pericolosa fonte di stress.
Questo breve percorso formativo, articolato su due appuntamenti, sarà realizzato con l’utilizzo di una metodologia attivo-partecipativa basata sul cooperative learning, puntando soprattutto sul coinvolgimento e la partecipazione dei corsisti.
Ai partecipanti sarà somministrato un questionario anonimo relativo al benessere psicologico e gli stessi saranno invitati a collaborare attraverso la creazione di piccoli gruppi.
Il presupposto è che attraverso la cooperazione e l’interazione con gli altri si possano sviluppare competenze sociali, comunicative e relazionali, nonché un incremento dell’autostima e del senso di autoefficacia.
Il percorso è articolato su due incontri che si svolgeranno martedì 16 e martedì 23 marzo dalle ore 16:00 alle ore 18:00
Il Docente del corso sarà il Dott. Alessio Novarelli psicologo.
L’iscrizione che dovrà essere effettuata entro giovedì 11 marzo è obbligatoria e valida per ambedue le giornate su cui è articolato il percorso formativo
Il webinar si svolgerà su piattaforma Microsoft Teams. Lunedì 15 marzo Il CSV inoltrerà via mail agli iscritti il link utile a partecipare alla formazione.
INDAGINE nella popolazione Spezzina sull’impatto che ha avuto l’attuale pandemia Covid-19 sulla percezione del nostro benessere fisico, psichico, sociale ed economico.
Lo studio è stato condotto tra il 3 e il 18 maggio scorsi diffondendo in città un questionario anonimo di autovalutazione della propria percezione in relazione al benessere verso il Covid-19 realizzato dagli psicoterapeuti dello Studio Clinico Il Baobab, studio di psicologia-psicoterapia sito in centro a La Spezia.
Il sondaggio prevedeva la compilazione di un questionario a scelta multipla di 31 items nel quale è stato chiesto di esprimere la propria opinione rispetto ai diversi aspetti dell’infezione.
La nostra indagine nella popolazione spezzina si è conclusa raccogliendo 583 questionari anonimi autosomministrati; ringraziamo nuovamente chi ha collaborato al nostro sondaggio compilando il questionario e la redazione di CdS – Città della Spezia che ci ha aiutato sostenendolo e promuovendolo.
L’impatto che ha avuto il Covid-19 sulla percezione del nostro benessere fisico, psichico, sociale ed economico ha evidenziato di aver avuto queste particolari problematiche:
Al primo posto stress/ansia per un49.7%interessando 290 persone, disturbi del sonno (41.5%)242 persone, paura del contagio (41.2%)240 persone, a seguire sbalzi di umore (37.7%), preoccupazioni economiche e lavorative (34.5%), umore depresso (27.5%), conflitti (7.4%), problemi con i figli (6.3%), problemi alimentari (5.8%).
Gli aspetti che hanno maggiormente influenzato la salute psichica della nostra popolazione sono:
Al primo posto il cambio di abitudini per un 41.2% interessando 240 persone, il distanziamento sociale (38.1%) 222 persone, l’isolamento (24.5%) 143 persone, a seguire troviamo la gestione della quotidianità (25.4%), la chiusura o limitazioni dei servizi (24%), problemi di lavoro (12.7%), difficoltà economiche (12%), difficoltà familiari (8.2%) e problemi di salute (4.3%).
Come percepisce la popolazione della Spezia la prospettiva di una futura ripresa psicofisica ed economica?
Il 70.7% percepisce la ripresa psicofisica come positiva , un 22.1% invariata e un 7.2% negativa, per quanto riguarda la ripresa economica il nostro campione la percepisce la prospettiva come invariata al 40%, positiva al 35.8% ed infine negativa ad un 24.2%.
Il nostro campione ha dichiarato di vivere l’ingresso nella fase 2 con preoccupazione con un 57.5%, con fiducia con un 31.4%, con indifferenza con un 5.8% e con spavento con un 5.3%.
Nonostante le difficoltà espresse emerge un campione della nostra città che si sente abile e competente nel poter migliorare il proprio benessere sia psicologico che psicofisico; il nostro invito come studio clinico di psicologia e psicoterapia, di professionisti della salute mentale, è quello di restare in ascolto di quelli che sono i propri stati emotivi, i propri pensieri e le proprie azioni/comportamenti con la finalità di comprendere ed osservare l’eventuale comparsa o peggioramento di sintomi che potrebbero con il tempo, se non trattati, cronicizzarsi.
INDAGINE nella popolazione Spezzina sull’impatto che ha avuto l’attuale pandemia Covid-19 sulla percezione del nostro benessere fisico, psichico, sociale ed economico.
La compilazione, che richiede circa 5 minuti di tempo è in forma anonima, non necessita di nessuna registrazione e non vi è nessuna obbligatorietà di nessun genere. Non vi è nessun possibile rischio a parteciparvi, in quanto si tratta di una rilevazione delle opinioni e percezioni delle persone in merito all’attuale pandemia.
Lo Studio Clinico Il Baobab continuerà a raccogliere i Vostri questionari, che fino ad oggi sono giunti numerosi; prossimamente Vi renderemo partecipi dei risultati complessivi del nostro territorio Spezzino.
Vi ringraziamo per la Vostra disponibilità e collaborazione e per la Vostra numerosa partecipazione.
L’ emergenza Covid-19 purtroppo sta isolando tutti noi in casa, ma soprattutto per molti bambini , questo si traduce in mancanza di socialità e tantissimo tempo libero a disposizione, soprattutto per i nostri piccoli che non hanno delle video-lezioni in programma.
Senz’altro non è possibile dedicare sempre loro la nostra attenzione, ma ritengo utile suggerire alcuni consigli da seguire per far si, che inizino a gestire il gioco in modo indipendente. Infatti mentre per le generazioni passate, non era nuova consuetudine giocare da soli, per i bambini di oggi il tempo del gioco è sempre limitato in quanto le loro giornate sono scandite da numerose attività che li impegnano in toto. L’organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce giustamente che per i piccoli da 2 ai 5 anni di età, non si dovrebbe superare 1 h al giorno di intrattenimento tra televisione, videogiochi, smartphone, per cui occorre trovare nuove strategie per intrattenerli e insegnare loro a giocare in maniera indipendente.
Ecco di seguito alcuni consigli
Osservarli durante il gioco
Una strategia che dovrebbe permettere al bambino di giocare in modo indipendente è questa: stabilite un determinato tempo, (15-20 minuti) con il vostro bambino, durante il quale, spento ogni telefono, starete ad osservarlo, comunicandogli che quel tempo sarà solo dedicato a lui e che il vostro apporto sarà esclusivamente di aiuto e non di proposta ludica. Allo scadere del tempo, sarà per il bambino una grande gratificazione sentirsi dire che è stato bello osservarlo e giocare con lui. Importante: per un bambino che non ha mai giocato da solo, è troppo pretendere che il gioco si prolunghi molto, ad esempio 1 h, quindi si potrebbe iniziare con 5 o 10 min di gioco autonomo rinforzando positivamente ogni frame di tempo che il bambino raggiunge. (anche qualora questo fosse inferiore a quello che il genitore aveva supposto).
Setting stimolante
Pensate a come organizzare l’ambiente di casa, in modo stimolante, così che il bambino possa trovare la voglia e la curiosità di giocare da solo. Lasciate in giro alcuni oggetti o giochi in luoghi inattesi, così da suscitare in lui la curiosità e l’interesse. Scatole aperte di lego e macchinine e/o bambole disposte in fila o in cerchio potrebbero suscitare in lui la voglia di giocarci.
Spazio al disordine
La scelta di un’area della casa in cui i bambini possano giocare liberamente e dare sfogo alla loro fantasia, permetterà loro di rilassarsi, tenendoli impegnati a lungo,senza farsi male. I bambini infatti se non hanno esaurito tutte le loro energie, saranno piuttosto capricciosi.
Per i bambini più fortunati, il giardino costituisce una valida risorsa, perchè possono disporre di spazio in cui giocare, muoversi, fare semplice attività motoria, sperimentare attività di giardinaggio o simili. Per i meno fortunati occorre invece scegliere una zona della casa, in cui possono liberamente giocare e sporcarsi con materiali quali farina, colori, acqua e ideare percorsi con i birilli. Per renderli più sicuri si potrebbe attrezzare la zona in cui giocano con cuscini, tappetini o morbide coperte.
Lasciatevi coinvolgere
Se il vostro bambino sarà consapevole che successivamente anche voi sarete coinvolti nel gioco, troverà maggiore soddisfazione e interesse nel proseguire poi il gioco autonomamente. Le attività in cui un genitore potrebbe inserirsi possono essere per esempio una sfida a nascondere e a trovare un oggetto, o percorsi semplici in sicurezza.
Abbiate pazienza
Non potete pretendere che i vostri piccoli imparino a giocare da soli in breve tempo, perchè tutti i cambiamenti necessitano di tempi lunghi. Se impareranno a giocare in modo indipendente, acquisteranno anche la capacità di elaborare emotivamente quello che sta accadendo intorno a loro, perchè nel loro gioco simbolico insceneranno situazioni che li stanno turbando: il gioco diventa quindi una terapia.
Favorire le routines
L’importante comunque è continuare in questo periodo #iorestoacasa a mantenere costante la ritualità delle abitudini quotidiane proprio per generare in lui un maggior senso di prevedibilità e sicurezza. Risulta utile continuare noi genitori a parlare con loro degli amici e delle maestre del nido ricordando particolari momenti vissuti insieme, proprio al fine di attenuare il distacco dalla loro precedente esperienza pre-scolastica, così come sarà importante prepararli al momento del rientro.
Ancora si potrebbero realizzare disegni e vari elaborati grafico-pittorici da appendere nelle pareti delle loro camerette o in altri luoghi adibiti al gioco, per favorire sempre il loro orientamento temporale e spaziale.
…e la gestione delle emozioni?
I nostri piccoli in questa fascia di età (2-6 anni) non hanno adeguati strumenti cognitivi tali da comprendere le informazioni che giungono loro dai mass-media, anzi sarebbe opportuno limitare al massimo l’esposizione a tali fonti, per cui dovrebbero essere gli adulti a filtrare queste notizie, spiegando loro per esempio che le loro vacanze così prolungate e forzate dipendono da un’influenza che sta circolando intorno a noi ma di cui i dottori si stanno occupando. D’altronde noi adulti costituiamo per loro un importante punto di riferimento su cui il bambino deve contare per controllare le sue paure e se noi ci mostriamo impauriti o agitati anche il nostro piccolo si sentirà in preda ad una realtà minacciosa.
Mi piace concludere con questi pensieri di Antonella Lattanzi:
In questi giorni di chiusura manca a noi tutti l’aria contro la pelle ma presto ci sarà “un’aria tutta diversa che soffia energia vitale dentro di noi, …un’aria piena di coraggio che soffia implacabile per le nostre strade …l’aria di cui è fatta l’immaginazione, un tornado di immaginazione che inventa il futuro che inizia il futuro adesso”.
Dalla traduzione dello schema in spagnolo di Celina Canales e da Casa per la Pace di Milano che ringrazio, questo è il mio personale schema riadattato.
“E la gente rimase a casa” è una poesia ispirata alla pandemia di coronavirus, scritta da Kitty O’ Meara, un’insegnante in pensione, della città di Madison, nel Wisconsin.
E la gente rimase a casa e lesse libri e ascoltò e si riposò e fece esercizi e fece arte e giocò e imparò nuovi modi di essere e si fermò e ascoltò più in profondità qualcuno meditava qualcuno pregava qualcuno ballava qualcuno incontrò la propria ombra e la gente cominciò a pensare in modo differente e la gente guarì. E nell’assenza di gente che viveva in modi ignoranti pericolosi senza senso e senza cuore, anche la terra cominciò a guarire e quando il pericolo finì e la gente si ritrovò si addolorarono per i morti e fecero nuove scelte e sognarono nuove visioni e crearono nuovi modi di vivere e guarirono completamente la terra così come erano guariti loro.
Il CNOP mette a disposizione dei cittadini che sono in casa per la pandemia una guida in 20 punti per affrontare la situazione con un migliore atteggiamento psicologico e gestire lo stress legato a questa particolare condizione.
Venti punti da seguire, primo tra tutti: gestire lo stress e sviluppare resilienza. Meglio OCCUPARSI che PRE-OCCUPARSI attuando comportamenti irrazionali e controproducenti.