Cosa posso fare con mio figlio?

“Come devo comportarmi con mio figlio?” o “Noi come genitori stiamo facendo il bene di nostro figlio?

Queste o altre domande simili, sono quasi sempre le stesse che raccolgo nel primo o secondo incontro dell’Assessment collaborativo familiare, dove sono presenti entrambi i genitori, il figlio/a, sia che sia minorenne che maggiorenne, fratelli o sorelle, ed eventualmente altri adulti di riferimento.

Il percorso di psicoterapia familiare può consentire di riscrivere una storia familiare più accurata e di ristabilire le appropriate gerarchie strutturali nella famiglia di ciascun membro familiare da parte degli altri.

Tale percorso può permettere anche di de-triangolare, (il termine triangolazione identifica una specifica dinamica relazionale nella quale la comunicazione e le interazioni tra due individui non avvengono direttamente, ma sono mediate da una terza persona) ovvero di evitare quindi che il figlio viva al posto dei genitori le loro dinamiche disfunzionali.

Per approfondire il concetto di triangolazione e il ruolo della terapia familiare, puoi consultare questo interessante articolo delle teorie di Murray Bowen e Jay Haley.

L’assessment collaborativo familiare è rivolto alla gestione e risoluzione di momento di crisi, all’elaborazione cognitiva, emotiva e relazionale delle personali difficoltà e al miglioramento della propria qualità di vita.

Se senti che potrebbe esserti utile un supporto psicologico ma non sai quale professionista faccia al caso tuo, ti consiglio di leggere il mio articolo su Come scegliere lo psicoterapeuta più adatto?.

“Perchè sento di aver sbagliato con mio figlio?”

Alla fine del percorso avremo modo di rispondere assieme, in modo collaborativo, a tutte le vostre domande, questo grazie ai test che utilizzeremo proprio con la finalità di aumentare la nostra consapevolezza su tutte le dinamiche relazionali nonché comprendere il funzionamento personologico di tutti i membri familiari.

Massimo Recalcati, psicanalista e saggista italiano, in una delle tante conferenze, dopo l’analisi della figura del padre e della madre, completa un’ideale trilogia soffermandosi sulla figura del figlio, con il suo libro “Il segreto del figlio” ci dice che il compito primo, il più alto e il più difficile dei genitori è quello di avere fede nel segreto incomprensibile del figlio e nel suo splendore.

Recalcati continua dicendo, al Festivaletteratura di Mantova: “Ogni figlio è una poesia. In che senso un figlio è una poesia? 

Una poesia esiste quando abbiamo un certo rapporto tra il linguaggio e la parola, non c’è poesia senza linguaggio, la condizione della poesia è l’esistenza del linguaggio, la condizione del figlio è l’esistenza dei genitori, non c’è poesia senza linguaggio cosi come non c’è figlio senza genitori.

La poesia è già tutta contenuta nel linguaggio? No, perché ci sia poesia, bisogna che ci sia un evento, c’è bisogno di un’invenzione, c’è bisogno di una creazione.

Il linguaggio offre lo strumento perchè la poesia generi una creazione nuova ed è esattamente il problema del figlio.

Il figlio è una poesia perché origina dal linguaggio, cioè dai suoi genitori, dalla vita dell’altro, ma il suo compito è diventare poesia, cioè diventare qualcosa che non era previsto dall’altro, qualcosa di nuovo, una vita differente, dalla vita dell’altro, in questo senso ogni figlio è uno sforzo di poesia.

Ogni figlio ha la sua provenienza nell’altro, ogni figlio proviene dai suoi genitori ma il compito di ogni figlio è farsi vita differente dalla vita dei suoi genitori. 

Ogni genitore si trova, prima o poi, a porsi domande difficili sul proprio ruolo e sul benessere dei figli. L’Assessment Collaborativo Familiare offre uno spazio per comprendere meglio le dinamiche relazionali, sciogliere nodi comunicativi e ritrovare una nuova armonia. Non si tratta di cercare colpe, ma di costruire consapevolezza e nuove possibilità di relazione.

Se senti che è il momento di approfondire queste tematiche e vuoi capire se questo percorso può fare al caso tuo, contattami per un primo confronto. Insieme possiamo trovare il modo migliore per supportare la crescita e l’equilibrio della tua famiglia.

Webinar – L’impatto psicologico del Covid-19

Webinar rivolto ai Volontari ETS della provincia di La Spezia – Dott. Alessio Novarelli

Vivere Insieme organizza un webinar formativo per volontari

L’impatto psicologico della pandemia in corso sta creando significative difficoltà a singoli, famiglie e organizzazioni nelle quali i volontari sono impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia nei vari setting del servizio sociale e sanitario.

Pertanto sono proprio i volontari impegnati nelle relazioni di aiuto quelli maggiormente esposti al rischio di infezioni, ad un sovraccarico emotivo, a fatica fisica ed in alcuni casi ad una precarietà organizzativa.

Tutti questi fattori rappresentano per i volontari una seria e pericolosa fonte di stress.

Questo breve percorso formativo, articolato su due appuntamenti, sarà realizzato con l’utilizzo di una metodologia attivo-partecipativa basata sul cooperative learning, puntando soprattutto sul coinvolgimento e la partecipazione dei corsisti.

Ai partecipanti sarà somministrato un questionario anonimo relativo al benessere psicologico e gli stessi saranno invitati a collaborare attraverso la creazione di piccoli gruppi.

Il presupposto è che attraverso la cooperazione e l’interazione con gli altri si possano sviluppare competenze sociali, comunicative e relazionali, nonché un incremento dell’autostima e del senso di autoefficacia.

Il percorso è articolato su due incontri che si svolgeranno martedì 16 e martedì 23 marzo dalle ore 16:00 alle ore 18:00 

Il Docente del corso sarà il Dott. Alessio Novarelli psicologo.

L’iscrizione che dovrà essere effettuata entro giovedì 11 marzo è obbligatoria e valida per ambedue le giornate su cui è articolato il percorso formativo

PER ISCRIVERTI COMPILA IL FORM A QUESTO LINK 

Il webinar si svolgerà su piattaforma Microsoft Teams. Lunedì 15 marzo Il CSV inoltrerà via mail agli iscritti il link utile a partecipare alla formazione.

La grande sfida è quella di trovare tutti i giorni piccole soluzioni

Dott. Alessio Novarelli – Studio di Psicologia, Psicoterapia – La Spezia

Guardare le stesse cose con occhi nuovi

La grande sfida è quella di trovare nuove regole, nuovi equilibri, pensieri nuovi, elaborare strategie, poter ricominciare a progettare con leggerezza, con tempi lenti; guardare le stesse cose con occhi nuovi e a trovare piccole soluzioni. 

 

“La felicità non dipende da quello che ci manca ma dal buon uso di quello che abbiamo” Thomas Hardy

La grande sfida è quella di fare buon uso di quello che si ha, di quello che abbiamo, rimanendo nel presente, un invito a stare, nel presente, piuttosto che soffermarci a quello che ci manca, in ottica di passato o di futuro.

Ora più che mai, però, nel nostro presente, regna un senso di smarrimento, di sfiducia, di disorientamento, per cui appare ancora più vitale costruire legami per gestire l’imprevisto e l’incertezza.

“Bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezza attraverso arcipelaghi di certezza” Edgar Morin

La grande sfida è quella di avere e di poter sentire i nostri arcipelaghi di certezza, questo ci permetterà di poter utilizzare la nostra bussola che ci orienterà nell’incertezza.

I nostri arcipelaghi si formano attraverso le esperienze, le relazioni, l’ambiente e le emozioni.

“Il tempo per leggere come il tempo per amare dilata il tempo per vivere” Daniel Pennac

Non c’è nulla, al pari di un libro, in grado di fermare il tempo e dilatare la nostra vita; forse dice Pennac, solo l’amore, ha questo straordinario potere.

Apriamo i libri per vivere, ma aggiungo non solo quelli, possiamo utilizzare tutto quello che ci permette di viaggiare nel tempo, di sospenderlo o di dilatarlo, a seconda dei nostri interessi ma anche della nostra passione.

La grande sfida è quella di coltivare la nostra curiosità, che è un comportamento, un istinto, che nasce dal desiderio di sapere qualcosa e rappresenta inoltre una guida dalla quale deriva una parte della nostra motivazione.

La grande sfida è quella di continuare ad essere motivati nell’affrontare ciò che si presenterà a noi e nel trovare tutti i giorni piccole soluzioni.

La storia generazionale del cliente

Studio di Psicologia – Dott. Alessio Novarelli – Psicologo, La Spezia

Come le famiglie connettono passato, presente e futuro?

Nel quadro intitolato “I miei nonni, i miei genitori e io”, Frida Kahlo, nel 1936 dipinge la sua nascita e i componenti della sua famiglia.

La rappresentazione è quella di una bimba nuda in piedi nel patio della casa blu, in mano tiene un nastro rosso, la linea ereditaria del sangue, che sostiene il suo albero genealogico.

La riproduzione come generatività, visto non soltanto come evento biologico, ha anche come obiettivo il proseguimento della storia familiare e sociale.

La possibilità di poter accedere alle esperienze delle generazioni precedenti è un passaggio obbligato per la crescita personale di ogni individuo.

Diventa, inoltre, un obiettivo da perseguire in modo coerente in tutte quelle situazioni nelle quali problematiche di tipo individuale, di coppia o familiare richiedono un aiuto professionale per essere affrontate e superate.

Il mio intervento psicoterapeutico

Il mio intervento psicoterapeutico si avvale della ricostruzione della storia generazionale del cliente, della valutazione della personalità e della messa a fuoco di problemi da affrontare terapeuticamente.

Disturbi del comportamento alimentare, disturbi d’ansia e panico, disturbi della personalità.

L’intervento professionale, ovvero il modello Relazionale Simbolico, rappresentato emblematicamente dal quadro di Frida, proviene da una lunga e proficua ricerca in tema di legami generazionali, interpersonali e intrapersonali.

Le famiglie caratterizzate da un buon funzionamento sono in grado di collegare il presente con il loro passato e nello stesso tempo di progettare il proprio futuro.

Per questo motivo uno dei possibili strumenti impiegabili è il genogramma utile a focalizzare il nostro interesse nella relazione di coppia, con la famiglia d’origine ed il contesto socio-culturale nel quale le famiglie sviluppano la loro storia.